Da arbitro di Premier League a corriere: la nuova vita di David Coote
Dopo lo scandalo che lo ha travolto, l’ex direttore di gara inglese riappare in un ruolo completamente diverso: ecco cosa fa oggi
David Coote era uno degli arbitri più conosciuti del calcio inglese, un volto ben noto agli appassionati di Premier League. Oggi, invece, quel volto è tornato a fare notizia non per decisioni arbitrali controverse o partite accese, ma per qualcosa di completamente diverso: consegnare pacchi. Sì, proprio così. Coote è stato recentemente ripreso dalle telecamere di un campanello mentre lasciava un pacco per conto del corriere Evri, nei dintorni della sua abitazione a Newark, nel Nottinghamshire.
Una scena che ha sorpreso i destinatari e fatto il giro dei tabloid inglesi. Ma come si è arrivati a questo drastico cambiamento?
Il crollo dopo lo scandalo
Tutto è iniziato lo scorso dicembre, quando sono emerse in rete alcune clip a dir poco imbarazzanti. In una, si vede Coote insultare l’ex tecnico del Liverpool, Jurgen Klop, con parole decisamente fuori luogo. In un’altra, ancora più compromettente, appare mentre consuma una sostanza bianca, che in seguito ha ammesso essere cocaina.
La PGMOL – l’organismo che sovrintende agli arbitri inglesi – non ha avuto esitazioni: sospensione immediata e addio alla carriera. Le sue azioni, ha spiegato l’ente guidato da Howard Webb, erano diventate “incompatibili con il ruolo di ufficiale di gara”.
La sospensioni e le indagini
Ma non è finita qui. A febbraio, anche la UEFA ha detto basta: 16 mesi di sospensione per violazione del codice etico e per aver gettato discredito sul calcio. E come se non bastasse, la FA ha avviato un’indagine separata per presunte scommesse irregolari risalenti al 2019, legate a una partita tra Leeds United e West Bromwich Albion. David Coote ha sempre respinto con forza ogni accusa su questo fronte.
Uno tsunami di eventi che ha spazzato via in pochi mesi una carriera costruita in decenni, iniziata da ragazzo come guardalinee e culminata con oltre 100 presenze nella massima serie inglese e un riconoscimento anche a livello internazionale, con la nomina tra gli arbitri FIFA tra il 2020 e il 2022.

Una nuova quotidianità
Da allora, Coote si è allontanato dai riflettori. Nessuna apparizione pubblica, solo silenzio. Almeno fino a qualche giorno fa, quando è stato immortalato nel suo nuovo impiego da corriere. Una scelta che ha stupito molti, ma che l’ex arbitro ha spiegato con lucidità e sincerità.
“Sto solo cercando di andare avanti,” ha dichiarato. “Ho bisogno di riconquistare stabilità e senso del dovere. Questo lavoro mi permette di restare attivo, di non cadere di nuovo in cattive abitudini. Non è un nuovo inizio professionale, ma un modo per ritrovare equilibrio.”
Un amico vicino a Coote ha confermato: “Sa di aver commesso errori, lo ammette senza cercare scuse. Ma è una brava persona. Potrebbe esserci ancora spazio per lui nel calcio, in futuro. Intanto deve vivere, pagare le bollette e ricostruirsi.”
Un passato che pesa ancora
In un’intervista rilasciata a gennaio, Coote ha raccontato con emozione quanto abbia sofferto dopo lo scandalo. Ha parlato di attacchi di panico nei supermercati, della paura del giudizio costante, della vergogna per aver deluso amici, colleghi, e se stesso.
Ha poi confessato un aspetto intimo della sua vita che, secondo lui, ha avuto un impatto enorme sul suo crollo emotivo: la difficoltà di accettare la propria sessualità. “Non ho fatto coming out fino ai 21 anni con i miei genitori, e a 25 con gli amici,” ha spiegato. “Nel mondo dell’arbitraggio ho imparato a nascondere tutto: le emozioni, i sentimenti, anche me stesso. E questo alla lunga mi ha logorato.”
Il nome di Coote, per anni associato alle grandi sfide della Premier League, oggi circola per motivi completamente diversi. Ma dietro i titoli scandalistici, c’è la storia di un uomo che ha toccato il fondo e sta provando a risalire. Con umiltà, senza clamore, affrontando le conseguenze delle sue azioni.
E chissà, magari un giorno David Coote tornerà a calcare i campi, non più come arbitro, ma forse come voce esperta o mentore per chi vuole intraprendere quella stessa strada. Per ora, però, resta un esempio di caduta e possibile rinascita, che ha colpito e fatto riflettere tutti gli appassionati di calcio.
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