Guardiola e il caso Haaland: perché il norvegese è rimasto in panchina contro il Real Madrid
L’allenatore del Manchester City spiega l’assenza del bomber nella sfida decisiva di Champions League
Una notte di Champions League, un palcoscenico stellare e un big match attesissimo: Real Madrid contro Manchester City, un duello tra giganti del calcio europeo. Eppure, nel momento in cui le formazioni ufficiali vengono annunciate, ecco la sorpresa che nessuno si aspettava: Erling Haaland in panchina.
Il bomber norvegese, autore di una doppietta nella gara d’andata, era considerato l’arma principale per tentare la rimonta dopo il 3-2 subito all’Etihad. Senza di lui, il City ha faticato a pungere in avanti e ha finito per crollare al Santiago Bernabéu, dove il Real Madrid ha vinto 3-1, chiudendo il confronto con un pesante 6-3 complessivo.
Ma perché Guardiola ha deciso di non schierare il suo attaccante più temuto? Lo ha spiegato lui stesso poco prima della partita.

Il problema fisico di Haaland: la versione di Guardiola
Nelle ore precedenti alla gara, si erano già diffuse voci su un possibile forfait di Haaland. Il norvegese, infatti, aveva accusato un fastidio al ginocchio nel match di Premier League contro il Newcastle, lasciando il campo prima del triplice fischio.
Intervistato nel pre-partita, Pep Guardiola ha chiarito la situazione, spiegando che la scelta di non rischiare il suo centravanti non è stata tattica, ma obbligata:
“Era vicino al rientro, ma non abbastanza. Ieri si è allenato un po’, stamattina abbiamo parlato e mi ha detto di non sentirsi al 100%. Quando un giocatore come lui non è al massimo, la decisione è semplice: non si rischia.”
L’allenatore catalano ha poi aggiunto quanto la sua assenza abbia pesato sul piano della gara:
“Erling è fondamentale per noi, non serve essere allenatori per capirlo. Ma in una stagione lunga ci sono momenti in cui devi fare i conti con gli imprevisti. Questa volta è toccato a noi adattarci.”
Un Real Madrid più sicuro senza Haaland
L’assenza del numero 9 ha avuto un impatto psicologico non solo sul Manchester City, ma anche sul Real Madrid. Rio Ferdinand, ex difensore del Manchester United e oggi opinionista per TNT Sports, ha sottolineato quanto l’assenza di Haaland abbia reso il compito dei Blancos molto più semplice:
“Se sei un difensore e scopri che non dovrai affrontare Haaland, è come se ti togliessero un peso enorme. La partita diventa subito meno complicata.”
Al posto del norvegese, Guardiola ha scelto di schierare Omar Marmoush, reduce da una tripletta in campionato contro il Newcastle. Tuttavia, il suo impatto sulla gara è stato ben diverso da quello che il City sperava. Il Real Madrid ha preso il controllo del match e, trascinato da un incontenibile Kylian Mbappé, autore di una tripletta, ha chiuso la contesa senza mai rischiare davvero.

Un’eliminazione storica per il Manchester City
Con questa sconfitta, il Manchester City saluta la Champions League prima dei quarti di finale per la prima volta dal 2012-2013, quando venne eliminato nella fase a gironi.
Una delusione cocente per Pep Guardiola e i suoi uomini, che solo un anno fa avevano sollevato il trofeo e puntavano a confermarsi campioni d’Europa.
Il futuro del City tra Premier League e FA Cup
L’uscita dalla Champions lascia l’amaro in bocca, ma la stagione non è ancora finita. Il City è ancora in corsa per Premier League e FA Cup, due competizioni in cui Guardiola vuole riscattarsi.
Ma la vera domanda che tutti si pongono è un’altra: Haaland tornerà al top della forma in tempo per trascinare la squadra verso nuovi successi?
Il verdetto arriverà nelle prossime settimane, ma una cosa è certa: senza di lui, il City ha dimostrato di essere molto meno pericoloso.
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