Harry Kane e il Dilemma della Coppa del Mondo per Club
Il capitano dell’Inghilterra denuncia la gestione del calendario: “Il benessere dei giocatori non conta?”
Mentre la stagione volge al termine, la nazionale inglese si trova di fronte a un problema non da poco. A giugno, infatti, diversi giocatori chiave potrebbero trovarsi divisi tra gli impegni con la selezione di Gareth Southgate e la partecipazione al nuovo formato della Coppa del Mondo per Club, in programma negli Stati Uniti.
L’Inghilterra affronterà Andorra in una gara di qualificazione ai Mondiali 2026 e il Senegal in amichevole, ma ben undici calciatori potrebbero essere chiamati dai rispettivi club per disputare il torneo internazionale. Tra i nomi più rilevanti figurano Jude Bellingham, Harry Kane, Cole Palmer e Phil Foden.
La posizione della FA e la sfida con i club
La Federazione Inglese ha il diritto di convocare i giocatori per le sfide del 7 e 10 giugno, ma la situazione si complica con l’inizio della Coppa del Mondo per Club il 15 giugno, quando il Bayern Monaco di Kane esordirà contro l’Auckland City in Ohio.
L’allenatore del Bayern, Thomas Tuchel, ha avanzato l’idea di permettere ai giocatori di aggregarsi ai club dopo gli impegni internazionali, cercando di trovare un compromesso. “Capisco l’importanza della finestra FIFA, ma questa programmazione non aiuta nessuno, soprattutto i giocatori”, ha dichiarato Tuchel.
Il dibattito sul calendario internazionale
Il fitto calendario calcistico sta diventando sempre più un problema per i club e le nazionali. Giocatori come Reece James, Levi Colwill, Noni Madueke e Conor Gallagher potrebbero trovarsi di fronte a una scelta difficile tra nazionale e club, così come i talenti del Manchester City John Stones, Rico Lewis e Jack Grealish.
Anche l’Under 21 inglese, impegnata nella difesa del titolo europeo in Slovacchia, sarà influenzata da queste decisioni. I giovani talenti del Manchester City e del Borussia Dortmund, come James McAtee e Jamie Bynoe-Gittens, dovranno negoziare con i loro club per ottenere il via libera.
La preoccupazione dei giocatori: parla Harry Kane
In mezzo a questa situazione complicata, il capitano dell’Inghilterra Harry Kane ha espresso il proprio disappunto sulla gestione degli impegni. “Ogni estate è la stessa storia: niente pausa, niente riposo. Ci stiamo abituando, ma è chiaro che il benessere dei giocatori non è una priorità”, ha dichiarato Kane.
“Non è facile scegliere tra club e nazionale. Entrambi gli impegni sono importanti, ma giocare così tante partite aumenta il rischio di infortuni. Credo che le nostre opinioni non vengano ascoltate abbastanza. Sembra che tutti vogliano il loro torneo, la loro fetta di spettacolo, mentre noi siamo quelli che devono farlo accadere”.

FIFA sotto pressione: il rischio burnout
Il crescente numero di partite sta mettendo sotto pressione la FIFA, che ha recentemente creato una task force per monitorare il benessere dei calciatori, guidata da Arsène Wenger. Tuttavia, le soluzioni tardano ad arrivare.
La richiesta di un calendario più equilibrato si fa sempre più pressante, con molti allenatori che propongono di rivedere la finestra internazionale di giugno. “Non è un periodo ideale per nessuno”, ha sottolineato Tuchel, “forse la FIFA dovrebbe ripensare al modo in cui gestisce il calendario”.
Dan Ashworth vicino al ritorno in FA
Intanto, sul fronte dirigenziale, l’ex direttore sportivo del Manchester United, Dan Ashworth, è in trattativa con la FA per un possibile ritorno. Ashworth, che ha lasciato l’organizzazione nel 2018, potrebbe tornare a St George’s Park per guidare una riorganizzazione della struttura calcistica inglese.
Se il suo ritorno dovesse concretizzarsi, potrebbe avere un impatto anche sulle future decisioni relative alla gestione del calendario internazionale.
Il calcio moderno continua a spingere i giocatori ai limiti della resistenza fisica e mentale. Mentre la FIFA e i club cercano di massimizzare il profitto e lo spettacolo, i calciatori si trovano a fronteggiare una realtà sempre più estenuante. Il caso della nazionale inglese e della Coppa del Mondo per Club è solo l’ultimo esempio di un problema che necessita di una soluzione concreta.
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