Mark Clattenburg

Mark Clattenburg contro gli arbitri della Premier League: “Standard troppo bassi, salvati solo dal VAR”

L’ex arbitro inglese critica duramente la gestione arbitrale, accusando il sistema di autocompiacimento e mancanza di preparazione. “Non c’è spazio per la pigrizia in campo.



L’ex arbitro internazionale Mark Clattenburg ha acceso i riflettori sugli standard arbitrali della Premier League, puntando il dito contro l’eccessiva dipendenza dal VAR e un posizionamento spesso inadeguato in campo. Le sue dichiarazioni, rilasciate a Mail Sport, hanno fatto rumore, in particolare dopo alcune controverse decisioni durante la sfida tra Nottingham Forest e Southampton, terminata 3-2 per i padroni di casa.

Al centro della polemica, un episodio che ha visto Anthony Taylor, considerato uno dei migliori fischietti della lega, cadere vittima di un clamoroso tuffo da parte di Mateus Fernandes del Southampton. Nonostante Morgan Gibbs-White fosse a una certa distanza dal giocatore, il rigore è stato assegnato, suscitando l’indignazione di tifosi e analisti. Come se non bastasse, un gol di Nikola Milenkovic per il Forest è stato annullato per un fuorigioco considerato controverso.

Mark Clattenburg, l’ex arbitro inglese

Un calo di standard preoccupante

L’ex arbitro ha anche messo in evidenza un altro aspetto preoccupante: la gestione del personale. Graham Scott, responsabile VAR durante quella partita, era al suo quarto incarico in sei giorni. “Il semplice fatto che Scott fosse impegnato così frequentemente a Stockley Park è un segnale evidente della carenza di risorse a disposizione del PGMOL. Non si può pretendere lucidità da un arbitro che lavora con questi ritmi,” ha aggiunto.

Il VAR come arma a doppio taglio

Se da un lato il VAR ha il merito di correggere errori evidenti, dall’altro sembra aver creato una zona di comfort per molti direttori di gara. Secondo Clattenburg, l’eccessivo affidamento alla tecnologia sta compromettendo la qualità delle decisioni sul campo, portando a un calo generale degli standard: “Il VAR è uno strumento utile, ma non deve diventare una scusa per giustificare scelte discutibili o una mancanza di preparazione. La tecnologia dovrebbe essere un supporto, non una stampella.

La sala VAR

Il ruolo cruciale della preparazione

Clattenburg ha poi voluto sottolineare l’importanza della formazione e della preparazione fisica per gli arbitri: “Quando arbitravo, sapevo che ogni decisione dipendeva esclusivamente da me. Il posizionamento era fondamentale, perché una visione chiara era spesso la differenza tra una decisione giusta e una sbagliata. Oggi, invece, vedo troppi arbitri che si affidano al VAR senza prendersi la responsabilità delle loro scelte in tempo reale.”

Un messaggio per il PGMOL

Il messaggio di Clattenburg è chiaro: il PGMOL deve intervenire per innalzare gli standard arbitrali, migliorando non solo la formazione ma anche la gestione delle risorse. “Gli arbitri della Premier League sono tra i migliori al mondo, ma questo status non deve essere dato per scontato. Serve maggiore attenzione alla preparazione e una revisione delle modalità con cui vengono assegnati gli incarichi,” ha concluso.

Le parole di Clattenburg hanno acceso un dibattito che coinvolge tifosi, allenatori e addetti ai lavori. Mentre la Premier League continua a essere il campionato più seguito al mondo, le prestazioni arbitrali restano un tema caldo, soprattutto in un’era in cui ogni decisione viene analizzata al microscopio.

Resta da vedere se il PGMOL risponderà a queste critiche con interventi concreti o se gli arbitri continueranno a fare affidamento su quello che Clattenburg definisce “il lusso del VAR.

In un calcio sempre più tecnologico, le parole di Mark Clattenburg riportano l’attenzione su un aspetto fondamentale: la qualità umana nell’arbitraggio. Il VAR può correggere un errore, ma non può sostituire la competenza e la preparazione. Sarà il PGMOL in grado di raccogliere la sfida? Lo scopriremo nelle prossime giornate di Premier League.


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