Padre di famiglia vende dispositivi pirata per lo streaming della Premier League: condannato a oltre tre anni di carcere
L’uomo, definito “Robin Hood” dal suo legale, aiutava chi non poteva permettersi l’abbonamento, ma la giustizia britannica lo ha giudicato colpevole di frode
Jonathan Edge, un 29enne di Liverpool e padre di due figli, è stato condannato a tre anni e quattro mesi di carcere dalla Liverpool Crown Court per aver venduto dispositivi Firestick modificati, attraverso i quali i suoi acquirenti potevano accedere illegalmente alle partite della Premier League. La sentenza arriva a seguito di una dichiarazione di colpevolezza per tre reati ai sensi del Fraud Act, e include un’aggravante per la visione non autorizzata dei contenuti stessi.
La Premier League ha confermato che l’indagine ha portato alla luce come Edge ricevesse denaro direttamente a casa sua, dove caricava contenuti pirata sui dispositivi. Nonostante i ripetuti avvertimenti di interrompere l’attività illecita, Edge ha continuato a vendere i dispositivi, scatenando la reazione delle autorità.
Un “Robin Hood” della pirateria?
L’avvocato difensore, Julian Nutter, ha descritto Edge come una sorta di “Robin Hood” moderno, sostenendo che egli aiutava persone che altrimenti non avrebbero potuto permettersi un abbonamento Sky, rendendo così accessibili le partite della Premier League a famiglie con redditi modesti. “Non è chiaro se abbia ottenuto grandi profitti,” ha dichiarato Nutter. “Ma è certo che le persone che compravano i suoi dispositivi non avrebbero probabilmente avuto le risorse per pagare un abbonamento ufficiale.”
Secondo la difesa, la clientela di Edge era composta da persone con risorse economiche limitate, provenienti principalmente dalla zona di Merseyside, in contrasto con le fasce di reddito più elevate che si trovano nei contesti urbani come Londra.
Una sentenza esemplare per la Premier League
Kevin Plumb, consigliere generale della Premier League, ha commentato la sentenza sottolineando l’importanza di combattere la pirateria per proteggere il sistema economico del calcio inglese. “Questa significativa condanna riflette la gravità del reato e ringraziamo la polizia del Merseyside per il supporto fornito durante tutto il caso,” ha dichiarato Plumb. “Continueremo ad agire legalmente contro chiunque fornisca accesso non autorizzato alle partite della Premier League, indipendentemente dall’entità dell’operazione.”
La vendita dei diritti di trasmissione, ha continuato Plumb, è cruciale per il contributo finanziario che la Premier League distribuisce lungo tutta la piramide calcistica, supportando anche i club minori. “Il tribunale ha ribadito l’importanza di tutelare questi diritti e di scoraggiare attivamente i comportamenti che li violano.”
Lotta alla pirateria e tutela dei diritti sportivi
La polizia del Merseyside e FACT, un’agenzia britannica per la protezione della proprietà intellettuale, hanno collaborato nel portare avanti il caso contro Edge. Il sergente detective Steve Frame, della polizia del Merseyside, ha dichiarato che la sentenza rappresenta un importante passo avanti nella lotta contro il furto di proprietà intellettuale. “Molte persone non vedono alcun problema nello streaming illegale, ma è una percezione sbagliata. Questa condanna vuole essere un avvertimento su quanto sia grave e concreto il rischio di subire conseguenze penali.”
Negli ultimi mesi, le forze dell’ordine britanniche hanno intensificato le operazioni contro la pirateria sui dispositivi Firestick. A luglio, tre persone sono state arrestate per attività simili, con la polizia che ha lanciato avvertimenti riguardo a una serie di operazioni pianificate per contrastare il fenomeno. A settembre, inoltre, un’agenzia antipirateria ha avvisato gli utenti che il ricorso a servizi pirata li espone al rischio di attacchi informatici.
Un danno economico per il calcio inglese
Il fenomeno della pirateria non danneggia solo le grandi organizzazioni, ma ha ripercussioni anche sui club minori che ricevono fondi grazie agli introiti provenienti dai diritti televisivi. La Premier League, che distribuisce una parte delle entrate a tutti i livelli del calcio inglese, sostiene che tali attività riducono il contributo economico per le squadre più piccole, indebolendo l’intero sistema sportivo.
Nonostante la sentenza, il fenomeno della pirateria è radicato, con nuove modalità di accesso illegale che continuano ad emergere. Tuttavia, la Premier League, insieme alle forze dell’ordine, sta adottando un approccio sempre più rigido per proteggere i propri diritti e garantire che i tifosi possano accedere al calcio in modo legale.
Con il proseguimento di indagini e azioni legali contro i responsabili, la Premier League invia un messaggio chiaro: il calcio inglese va tutelato, sia per rispetto dei diritti sia per mantenere l’equilibrio economico dell’intero movimento sportivo.
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