Yaya Touré pronto al grande salto: guiderà il Daring Brussels
La leggenda del Manchester City verso la sua prima esperienza da allenatore in Belgio, sotto l’ala dell’imprenditore John Textor
Yaya Touré, icona del Manchester City e simbolo del calcio africano, sta per intraprendere un nuovo capitolo della sua carriera: diventare allenatore a tutti gli effetti. Secondo quanto riportato da fonti vicine al club, l’ex centrocampista ivoriano avrebbe accettato l’offerta del Daring Brussels, squadra di seconda divisione belga, per guidarla nella prossima stagione.
Il club, controllato dall’uomo d’affari statunitense John Textor (già azionista di riferimento del Crystal Palace e proprietario del Lione e del Botafogo), rappresenta il palcoscenico ideale per il primo incarico da tecnico principale di Touré.

Un percorso di preparazione lungo e variegato
Touré, 42 anni, non arriva impreparato a questo appuntamento. Dopo il ritiro dal calcio giocato nel 2019, ha intrapreso un percorso di formazione che lo ha portato a ricoprire diversi ruoli come assistente: prima in Ucraina con l’Olimpik Donetsk, poi in Russia all’Akhmat Grozny, e successivamente in Belgio allo Standard Liegi.
Più di recente, è stato anche parte dello staff della nazionale dell’Arabia Saudita sotto la guida di Hervé Renard, e ha allenato l’Under 16 del Tottenham durante la gestione di Antonio Conte. Un curriculum variegato, che testimonia la volontà di costruire una carriera solida anche fuori dal rettangolo di gioco.
Il ritorno alle origini belga
Non si tratta di un debutto assoluto nel calcio belga per Yaya Touré. Il suo primo contratto da professionista risale proprio agli anni passati al K.S.K. Beveren, dove ha militato tra il 2001 e il 2003. Adesso, due decenni dopo, ritorna nella stessa nazione per una sfida ben diversa, ma ugualmente significativa.

Il legame con il Belgio si è rafforzato anche nel 2022, quando è entrato nello staff dello Standard Liegi. Ora è pronto a mettersi in gioco in prima persona, con l’obiettivo di riportare il Daring Brussels ai vertici del calcio nazionale.
Una panchina già calda
L’arrivo di Touré non avviene in un clima sereno. Il Daring Brussels è reduce da una stagione in cui ha sfiorato la promozione, ma ha fallito l’assalto alla Pro League perdendo ai playoff contro il Lokeren. Inoltre, il club è finito al centro delle polemiche per il cambio di nome (da Racing White Daring Molenbeek a Daring Brussels), scatenando la reazione furiosa dei tifosi e del comune di Molenbeek.
Le istituzioni locali hanno parlato apertamente di “rottura con il legame storico e simbolico” tra la squadra e il territorio, accusando la nuova gestione di ignorare la tradizione. Un clima difficile, che rappresenta una sfida ulteriore per Touré, chiamato non solo a ottenere risultati sportivi, ma anche a ricompattare un ambiente diviso.
La questione della rappresentanza
Yaya Touré ha sempre parlato apertamente della necessità di una maggiore rappresentanza di allenatori neri nel mondo del calcio. In diverse interviste ha sottolineato l’importanza di rompere i pregiudizi e dimostrare che la competenza non ha colore.
“Le persone spesso si chiedono se un allenatore africano o di colore possa reggere la pressione del ruolo“, aveva dichiarato nel 2023. “Io e mio fratello Kolo vogliamo dimostrare che è possibile. Lui ha già avuto una panchina da primo allenatore, ora tocca a me. Non ho paura della sfida, anzi: voglio mettermi alla prova ad alti livelli in Europa”.
Kolo Touré, che fa parte dello staff giovanile del Manchester City, ha avuto un breve periodo da allenatore del Wigan nel 2022/23, oltre ad aver partecipato con la prima squadra dei Citizens al Mondiale per club.
Le ambizioni e la nuova era Textor
Con il supporto di John Textor, figura centrale in diversi progetti sportivi internazionali, il Daring Brussels punta a ritagliarsi un ruolo da protagonista nel calcio belga. Ma prima di tutto, dovrà far pace con la propria tifoseria. L’arrivo di Yaya Touré potrebbe rappresentare il punto di svolta: un nome che richiama rispetto, un ex campione che conosce la pressione e che ha già dimostrato serietà e ambizione nella sua nuova carriera.
Una cosa è certa: la storia tra Touré e Bruxelles è appena iniziata. E i riflettori sono già puntati su di lui.

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